Influenza aviaria, cosa ne pensate di questo documento?

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Influenza aviaria, cosa ne pensate di questo documento?

Messaggioda evol » mer 18 gen , 2006 12:59

1. L'influenza pandemica differisce dall'influenza aviaria
L'influenza aviaria appartiene a un vasto gruppo di virus influenzali diversi che colpiscono principalmente i volatili. Raramente questi virus aviari si trasmettono anche ad altre specie, compresi maiali ed esseri umani. La stragrande maggioranza dei virus influenzali aviari non è infettiva per gli esseri umani. Un'influenza pandemica si sviluppa quando emerge un nuovo sottotipo che in precedenza non ha circolato tra gli esseri umani. Per tale ragione, il virus aviario H5N1 è un ceppo con potenziale pandemico dal momento che fondamentalmente potrebbe essere in grado di mutare in un ceppo contagioso per gli esseri umani. Una volta avvenuta questa trasformazione, il virus non sarà più un virus aviario ma un virus influenzale umano. Le pandemie influenzali vengono causate da nuovi virus influenzali che si sono adattati agli esseri umani.

2. Le pandemie influenzali sono eventi ricorrenti
Una pandemia influenzale è rara ma ricorrente. Nello scorso secolo si sono verificate tre pandemie: la "spagnola" nel 1918, l'"asiatica" nel 1957 e l'"influenza di Hong Kong" nel 1968. La pandemia del 1918 uccise circa 40/50 milioni di persone nel mondo. Quella pandemia, un evento del tutto eccezionale, viene considerata uno degli eventi più mortali nella storia dell'umanità. Le pandemie successive, molto più lievi, contarono circa 2 milioni di decessi nel 1957 e un milione di decessi nel 1968.
Una pandemia si verifica quando si genera un nuovo virus e questo inizia a diffondersi semplicemente, come una normale influenza - tramite tosse e starnuti. Dal momento che il virus è nuovo, il sistema immunitario umano non possiede quindi nessun patrimonio immunitario preesistente. Quindi, molto probabilmente i soggetti che contraggono l'influenza pandemica svilupperanno la malattia in modo molto più grave rispetto a una normale influenza.

3. Il mondo potrebbe essere sull'orlo di un'altra pandemia
Gli esperti in materia di salute pubblica da almeno otto anni stanno monitorando un nuovo ed estremamente potente virus influenzale - il ceppo H5N1. Il ceppo H5N1 infettò per la prima volta esseri umani ad Hong Kong nel 1997 causando sei morti su 18 casi accertati. Dalla metà del 2003 questo virus ha causato il maggiore e più grave focolaio epidemico tra i polli mai registrato prima. Nel dicembre 2003 furono accertati casi di infezione in persone esposte ai volatili infetti. Da allora, più di 100 casi umani sono stati confermati in quattro paesi asiatici (Cambogia, Indonesia, Tailandia e Vietnam), e più della metà di queste persone sono decedute. La maggioranza dei casi interessava giovani adulti e bambini in salute. Fortunatamente il virus non si trasmette facilmente dai volatili agli esseri umani o rapidamente e prontamente tra gli esseri umani. Se il ceppo H5N1 dovesse trasformarsi in una forma contagiosa quanto la normale influenza, potremmo trovarci di fronte a una vera pandemia.

4. Il virus interesserà tutti i paesi
Una volta che si presenta un virus completamente contagioso, la sua diffusione mondiale è considerata inevitabile. Grazie a misure preventive, quali cordoni sanitari e restrizioni per i viaggiatori, i paesi interessati potrebbero ritardare l'arrivo del virus, ma non sarebbero in grado di arrestarlo. Le pandemie dello scorso secolo fecero il giro del mondo in 6/9 mesi, anche se la maggioranza dei viaggi internazionali avveniva per nave. Considerati velocità e quantità dei viaggi aerei internazionali di oggi, il virus potrebbe diffondersi più rapidamente, raggiungendo verosimilmente tutti i continenti in meno di 3 mesi.

5. Si verificherà la diffusione della malattia
Dal momento che la maggioranza delle persone non avrà immunità per contrastare il virus pandemico, il tasso di contagio e di manifestazione della malattia sarà maggiore rispetto a quello delle epidemie stagionali della normale influenza. Le attuali previsioni relative alla prossima pandemia stimano che una significativa percentuale della popolazione mondiale richiederà una qualche forma di trattamento medico. Pochi paesi dispongono di operatori, strutture, attrezzature e capacità ospedaliera necessari per far fronte a un grande numero di persone che improvvisamente manifesteranno la malattia.

6. Le forniture mediche saranno inadeguate
Le scorte di vaccini e medicinali antivirali – i due tipi di cura più importanti per ridurre il contagio e quindi i decessi durante una pandemia - saranno inadeguate in tutti i paesi sin dall'inizio della pandemia e per molti mesi a seguire. Le scorte inadeguate di vaccino sono un problema che desta particolare preoccupazione, dal momento che i vaccini sono considerati come la principale linea di difesa per la protezione della popolazione. In base alle tendenze attuali, molti paesi in via di sviluppo non avranno accesso ai vaccini per tutta la durata di una pandemia.


7. Si verificheranno molti decessi
Storicamente, il numero dei decessi durante una pandemia è stato molto diverso. Il tasso di mortalità è principalmente determinato da quattro fattori: il numero di persone infette, la virulenza del virus, le caratteristiche implicite e la vulnerabilità della popolazione contagiata oltre all'efficacia delle misure preventive. Non è possibile effettuare una previsione precisa del tasso di mortalità prima che il virus pandemico si presenti ed inizi a diffondersi. Tutte le previsioni sul numero dei decessi sono assolutamente ipotetiche. L'OMS ha utilizzato una stima relativamente conservativa - da 2 a 7,4 milioni di morti - dal momento che fornisce un target di programmazione plausibile e utile. La stima si basa sulla pandemia relativamente lieve del 1957. Sono state fatte previsioni prendendo in considerazione un virus molto più virulento, simile a quello del 1918, con risultati ben più gravi. Tuttavia, la pandemia del 1918 fu considerata di eccezionale entità.

8. Il dissesto economico e sociale sarà imponente
Si prevedono un alto tasso di contagio e di assenteismo dei lavoratori e ciò contribuirà al dissesto economico e sociale. Le pandemie passate si sono diffuse globalmente in due e addirittura tre ondate. Si prevede che non tutte le parti del mondo o di un singolo paese saranno contagiate gravemente e contemporaneamente. Il dissesto economico e sociale potrebbe essere temporaneo ma potrebbe essere amplificato nei moderni sistemi di commercio strettamente correlati e interdipendenti. Il dissesto sociale potrebbe essere il maggiore mai registrato se il tasso di assenteismo danneggiasse i servizi primari, come energia elettrica, trasporti e comunicazioni.

9. Ciascun paese deve essere pronto
L'OMS ha progettato una serie di azioni strategiche raccomandate per fare fronte alla minaccia di una pandemia influenzale. Le azioni sono state ideate per fornire diversi livelli di difesa che riflettano la complessità della situazione in evoluzione. Le azioni raccomandate sono diverse per l'attuale fase di allerta pandemica, per l'emergenza di un virus pandemico, per la dichiarazione di una pandemia e per il successivo grado di diffusione internazionale.

10. L'OMS metterà in allerta il mondo se crescerà la minaccia di una pandemia
L'OMS opera congiuntamente ai ministeri della salute e con varie organizzazioni per la salute pubblica per coadiuvare i paesi nel monitoraggio dei ceppi influenzali presenti. Un sistema di monitoraggio sensibile in grado di rilevare ceppi influenzali emergenti è di fondamentale importanza per individuare rapidamente un virus pandemico.
Sono state definite sei fasi distinte per facilitare la programmazione ed essere pronti a far fronte a una pandemia, con ruoli definiti per governi, industria e per l'OMS. La situazione attuale è classificata come fase 3: un virus nuovo per gli esseri umani sta causando infezioni ma non si diffonde facilmente da un soggetto all'altro.

Fonte: OMS - 14 ottobre 2005

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Re: Influenza aviaria, cosa ne pensate di questo documento?

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