Allemano fa parte della storia di tutte quelle vetture che all'epoca venivano definite fuoriserie. Dei rifacimenti, lasciando inalterata la meccanica e telaio, che riguardavano prettamente il disegno della carrozzeria. Ebbene Allemano rappresenta uno dei capostipiti di questo concetto.... un industria oserei dire artigianale che ha raggiunto l'apice negli anni 50 e che alle soglie del boom economico nostrano purtroppo dovette chiudere i battenti. Una delle auto che ha avuto mio padre è stata anche un cabriolet Allemano su meccanica Fiat 1100/103 TV...una linea che andava fuori dagli schemi di quel periodo se confrontate il frontale con quel disegno a cuneo delle prese d'aria dove si andavano ad incastrare i fari. Bella davvero e vi allego foto di mio padre e famiglia con mia madre giovanissima e mia sorella a 2 anni (era il 1953).
Ecco la storia di Allemano:
Questa carrozzeria nasce nel 1928 a Torino per volere di Serafino Allemano. Inizialmente la neonata carrozzeria si dedica anche a riparazioni meccaniche, in modo da offire un servizio più vario. Il successo non tarda ad arrivare, un grande successo se si considera il buio periodo economico nel quale stava per entrare il mondo intero a causa della grande depressione del 1929.
Nel 1935, però, Serafino Allemano decise di indirizzare i suoi sforzi unicamente nel settore della carrozzeria. Ma pochi anni dopo, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale lo costrinse a sospendere l'attività, checomunque riprese al termine del conflitto, dapprima zoppicando, e poi a ritmo sempre più sostenuto. Già alla fine degli anni '40, nientemeno che neonata Ferrari commissionò ad Allemano una sua interpretazione su base Ferrari 166, realizzata tra l'altro in collaborazione con Giovanni Michelotti. All'inizio degli anni '50 si fanno frequenti le sue interpretazioni su basi Fiat e Lancia. Per esempio rimarranno famose le Fiat 1100 nelle sue versioni coupé (vedi foto) e cabriolet (foto di mio padre), realizzate nel 1953, nonché della bella Lancia Aurelia coupè (vedi foto).
Queste vetture, sebbene prodotte in tiratura assai limitata, riscossero un notevole successo sia presso la clientela sia presso le stesse Case automobilistiche che affidavano ad Allemano le loro vetture. Tali successi italiani fecero sì che Allemano venisse notato anche all'estero. Fu così che già nel 1952, lo stesso anno di lavorazione dell'Aurelia coupè, la carrozzeria Allemano si dedicò anche alla Panhard Dyna 750 Coupé, una piccola vettura da competizione prodotta in soli 6 esemplari. Sempre in Francia, la Renault affidò ad Allemano il compito di creare un versione cabriolet dapprime della 4CV e successivamente della Dauphine. Il nome di Allemano divenne noto anche in Regno Unito, dove il carrozziere torinese trovò commesse per lui da parte di marchi come Jaguar ed Aston Martin.
Nel 1954 fu la Maserati ad affidare ad Allemano un compito, quello di realizzare una fuoriserie su base Maserati A6G 2000 (vedi foto). Successivamente la Casa modenese commissionò altri lavori ad Allemano, da cui scaturirono autentici capolavori come quelli realizzato su base 3500 GT e 5000 GT (vedi foto). La fama di Allemano varca addirittura i confini europei e fa il giro del mondo, arrivando persino in Giappone, da dove il carrozziere torinese riceve una commessa da parte di una piccola azienda nipponica per la realizzazione di due prototipi.
I due anni tra il 1959 ed il 1961 sono stati il periodo più felice per la carrozzeria torinese, la quale realizzò due pregevoli interpretazioni della Fiat 1500, in versione cabriolet e coupé (vedi foto), presentate tra l'altro anche al Salone di Torino.
All'inizio degli anni '60 l'azienda si trasferisce in una nuova sede, sempre a Torino, ma in via Cossa (fino ad allora era ubicata via Orto Botanico).
In quel periodo ricevette dalla piccola Casa italiana ATS il compito di disegnare una nuova ed inedita vettura sportiva stradale. Da ciò nacque la ATS 2500 GT, che però non ebbe molto successo, perché oramai l'egemonia commerciale di Ferrari e Maserati in tale settore era già divenuta inossidabile.
Infine, in seguito alla crisi commerciale dei primi anni '60, la carrozzeria chiuse i battenti nel 1965.
L'importanza storica della Carrozzeria Allemano è stata comunque di rilievo, poiché, assieme ad altri valenti carrozzieri (Pininfarina, Bertone, Vignale, Ghia,Savio, Michelotti, ecc.) ha contribuito a fare della città di Torino una delle capitali mondiali del design automobilistico.
storia della carrozzeria ALLEMANO
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- sasà
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storia della carrozzeria ALLEMANO
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Re: storia della carrozzeria ALLEMANO
Grande Sasà (detto Pozzo di Scienza)...
Dai viziaci...
p.s.: Allemano non temette la grande depressione (chissa che quella attuale non stimoli qualche carrozziere contemporaneo).
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Re: storia della carrozzeria ALLEMANO
magari...ma dovrebbero cambiare troppe cose nella mentalità produttiva....ormai l'artigianato è mal visto...però so che ci sono molti giovani in gamba, dalla penna creativa, che se avessero a disposizione oggi un Allemano, farebbero faville.
- sasà
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Re: storia della carrozzeria ALLEMANO
La cosa bella delle vetture Allemano e di altri piccoli carrozzieri, siccome non elaboravano le parti meccaniche, per chi era interessato c'erano accordi sotto questo aspetto con Abarth e Nardi per esempio per farle elaborare in quanto di solito i motori di serie Fiat erano un pò poveri di cavalli. Qualsiasi cosa chiedesse il cliente era possibile farlo proprio come quando si va da un sarto a farsi fare un vestito a DOC per il proprio gusto, e se non si trovava in casa, Allemano trovava qualcun'altro che lo faceva proprio per soddisfare le richieste specifiche del cliente. Per cui ogni modello d'auto diventava un modello unico..... Bello vero?! Magari si potesse fare ancora adesso questo.
P.S. mi chiedo, ah se mio padre si fosse tenuto almeno un'auto di quelle, avrebbe oggi un valore incredibile...oltre ad avere un valore d'affetto chiaramente....sniff!! Chissà se saranno ancora in vita in qualche garage di qualche colleizonista o se sono andate distrutte....
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