Lasciando Trieste, si imbocca la strada costiera che porta a Sistiana, l’antica Sextilianum. L’abitato costituisce il naturale spartiacque tra la zona marina, con la splendida baia, e l’inizio dell’entroterra carsico. Il sentiero Rilke che si sviluppa a picco sul mare, da Sistiana fino al castello di Duino, è l’esempio più significativo dell’incontro tra la dolcezza mediterranea e l’incantevole asprità dell’altopiano carsico.
La passeggiata Rilke è di eccezionale e suggestiva bellezza ed è così chiamata in onore del poeta che, durante la sua permanenza al castello di Duino, scrisse le Elegie Duinesi.
Il percorso, unico nel suo genere in tutto il Mediterraneo, è una passeggiata piacevolissima sul bordo delle falesie di Duino. Qui mare e Carso si incontrano intimamente: questi due elementi hanno dato origine (grazie alla erosità delle rocce) a impressionanti dirupi, chiamate "falesie" appunto, ricchi di canaloni e pinnacoli suggestivi. Da notare l'eccezionalità della flora nata dalla mescolanza tra la macchia mediterranea e le specie illiriche-centroeuropee.
Già in lontananza si scorgono i due castelli di Duino. Saldo e ben visibile quello nuovo, mascherate dalla vegetazione le rovine di quello vecchio, eretto su un aspro promontorio e che, secondo la tradizione, era dedicato al culto del dio Sole. Di quest'ultimo, che risale al XI secolo, si distingue solamente la sagoma di un torrione e di un'arcata che testimoniano le sanguinose battaglie contro i Veneziani e i Turchi.
Una delle "favole" più romantiche, e sicuramente la più famosa, è inspirata da una roccia di calcare bianco che, vista dal mare, ricorda una figura femminile avvolta in un lungo velo. Narra la leggenda che un sovrano geloso stava per gettare la sua sposa nel mare, ma il cielo che udì le sue grida disperate s'impietosì e la trasformò in roccia. Da allora, secondo la stessa leggenda, la dama lascia ogni notte la sua "dimora" di pietra e vola nel castello per raggiungere la stanza dove aveva lasciato la culla della sua figlioletta.
Il masso della leggenda è tuttora facilmente riconoscibile, sotto i ruderi del vecchio castello.
E una tradizione vuole che un certo Pagano, nipote del patriarca Raimondo della Torre, conducesse nel vecchio castello il poeta Dante Alighieri il quale, durante il suo soggiorno, amava meditare su uno scoglio, ai piedi della rocca, che da lui prese appunto il nome di "Scoglio di Dante".
Imponentemente arroccato su un ciglio della roccia carsica e stupendamente proteso a picco sul mare è invece il nuovo castello di Duino, costruito attorno alla torre quadrangolare di un avamposto romano. Molto ben conservato, il maniero è stato più volte ingrandito, rimaneggiato e restaurato nel corso dei secoli. Il primo documento scritto sull'attuale castello porta la data del 1363, quando venne distinto dall'altra adiacente Rocca più antica, risalente al 1139.
Guardando alla sua struttura essenziale, il castello è tuttora circondato, verso la terraferma, da possenti bastioni fortificati, pare costruiti su preesistenti mura romane; la torre divisa in differenti piani servì a lungo come prigione.
Una volta entrati nel castello, lo spettacolo naturale che si gode dalle finestre è davvero straordinario: la vertiginosa vista a strapiombo sul mare e la suggestiva visione a perdita d'occhio sul Golfo di Trieste tolgono letteralmente il fiato. La storia del castello è legata alla famiglia dei Principi della Torre e Tasso. I della Torre di Duino furono non solo mecenati, letterati e fondatori di scuole, conventi e istituzioni varie, ma anche condottieri nelle continue guerre turche, promotori di grandiose opere di bonifica nel Goriziano e pazienti mediatori tra l'Impero e la Serenissima Repubblica di Venezia. Il castello ospitò molti personaggi famosi, letterati, poeti artisti e filosofi: soggiornarono a Duino i Conti di Chambord e l'Imperatrice Sissi, l'Arciduca Massimiliano con la moglie Carlotta del Belgio, Keyserling, Rudolf Kassner, Eleonora Duse e Gabriele D'Annunzio, Paul Valèry, Mark Twain, Hugo von Hofmannsthal, l'Arciduca Francesco Ferdinando, proprio prima di partire per Sarajevo.
Tra gli ospiti del castello, una particolare menzione spetta al poeta boemo Rainer Maria Rilke (1875-1926), e con il quale la principessa Maria affascinata dallo straordinario uomo intrattenne sempre una fitta corrispondenza. Rilke soggiornò al castello nel 1911 e nel 1912. Sembra che il poeta, durante una passeggiata lungo la costiera tra Duino e Sistiana, effettuata in una giornata di gelida bora, abbia avuto l'ispirazione per i primi due versi delle Elegie duinesi, dedicate alla principessa, e che doveva portare a compimento nel 1922.
Il parco si snoda su vari livelli con cascate di fiori in mezzo alla tipica vegetazione mediterranea. In seguito al primo intervento fu creato attorno al castello un terrazzamento di piante mediterranee tra cui cipressi, pini e tassi a protezione dalla bora e dalla salsedine. In mezzo alla macchia il Principe Raimondo creò anfratti che, al riparo dal vento, riempì di fiori, e un intricato percorso di viali fitti di rose, con pareti di bignonie e plumbago, aiuole di valeriana e salvia splendens, che all'improvviso si aprono su di un impeccabile parterre.
Dietro la vasca, attraverso una strettoia, si accede all'antico fossato, una volta colmo d'acqua e oggi di fiori. Dall'alto piovono rose canine, in terra si mescolano impatiens e margherite, in un angolo imponenti cespugli di ortensie. A un secondo livello del giardino si diparte una trama di viottoli che si perdono nella macchia. Una splendida galleria di rose sorretta da una statua immette in un viale di cipressi con vista sul vecchio castello. In basso, al di là degli alberi nodosi, tra i quali Celtis australis, che crescono sulla roccia, appare il mare e l'incantevole baia. Verso la costa il parco si apre su vasti spiazzi circondati da cipressi e magnolie mentre un lungo viale di cipressi tappezzato d'impatiens riporta al castello.
un itinerario suggestivo fra Sistiana e Duino
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trieste e gorizia non le ho mai viste quale occasione migliore per venire da quelle parti..
qual'è la stagione migliore ?? senza troppo caldo ne troppo freddo ???
maggio ?? giugno ??
dai dai che si organizza qualcosa ... magari un sabato e una domenica !!!
ciao paola
p.s per i maschietti: poi dicono che le triestine siano le ragazze più belle d'italia..
qual'è la stagione migliore ?? senza troppo caldo ne troppo freddo ???
maggio ?? giugno ??
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ciao paola
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shark......"........l'Amore che ho per te.....durerà in eterno....."
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