Storia del marchio FIAT

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Paola
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Storia del marchio FIAT

Messaggioda Paola » sab 30 dic , 2006 13:49

La storia del marchio Fiat, dal 1899 al 1999...


L’introduzione del nuovo marchio Fiat, disegnato da RobilantAssociati in collaborazione con il Centro Stile Fiat, che debutterà sulla futura Bravo, costituisce per Virtual Car l’occasione per tracciare una breve storia del marchio Fiat dal 1899 ai giorni nostri.

1899
Il giorno 11 luglio 1899 il cavaliere Giovanni Agnelli, l’avvocato Lodovico Scarfiotti e il conte Emanuele Bricherasio di Cacherano si recano nello studio notarile di Ernesto Torretta, in via Arsenale numero 6 a Torino, e depositano l’atto costitutivo della FIAT, Fabbrica Italiana di Automobili Torino. La neonata società incarica quindi il pittore torinese Giovanni Carpanetto della realizzazione di un primo manifesto pubblicitario per commemorare l’evento; in questo manifesto l’artista realizza, in alto a sinistra, una piccola pergamena con le iniziali puntate F.I.A.T.: per rispetto al riferimento biblico, si volle allora che la parola fosse ben identificabile come sigla, e non come vocabolo unico latino. Questo cartiglio, riprodotto in una placca di ottone secondo il gusto dell’epoca, diventa il primo marchio della Casa, sposandosi egregiamente con l’estetica delle prime vetture, ancora molto simili alle carrozze a cavalli.
Non vi appariva però soltanto la sigla, ma anche la dicitura per esteso dell’azienda: “FABBRICA - ITA/LIANA DI AVTO/MOBILI TORINO / F I A T N” [seguito dal numero di serie della vettura]. La targhetta, posta alla sinistra del cofano anteriore con la scritta eseguita a mano, viene applicata alle prime 26 vetture realizzate dal 1899 al 1900 del modello Fiat 3 1/2 HP, conosciuta all’epoca anche come 4 HP: motore a due cilindri orizzontali di 679 cc con disposizione posteriore e trasversale; potenza di 4,2 cavalli a 800 giri/min; velocità massima di 35 km/h. Lo stesso marchio è applicato anche sulla 6/8 HP e poi, nel 1901, sulla 8 HP, prima vettura Fiat a disporre di motore anteriore, a due cilindri verticali, con potenza di 10 cavalli a 1.100 giri/min, e velocità massima di 45 Km/h. In ultimo, i primi esemplari di 12 HP hanno ancora la placchetta in ottone, che viene però sostituita in seguito da un marchio nuovo, frutto di uno specifico studio grafico e stilistico.

1901
Fiat, a 2 anni dalla fondazione, ha già evoluto il proprio prodotto, ora con una dimensione industriale ben definita, lontano dalle carrozze sia per modalità produttiva che per ingegneria ed estetica. Fanno la loro comparsa i nuovi radiatori a lamelle o a nido d’ape, e nasce nella primavera del 1901 la 12 HP, progettata dall’ingegnere Giovanni Enrico (che succede ad Aristide Faccioli) con un motore a quattro cilindri biblocco - a due coppie di cilindri. Per la prima volta, inoltre, 106 vetture sono esportate in Francia, oltre i confini nazionali: una serie di novità che fa decidere per l’applicazione di un nuovo marchio sulla 12 HP, che esprima il nuovo corso e la modernità dell’azienda. In stile liberty, il nuovo marchio è costituito da una placchetta di ottone smaltato con, in evidenza al centro, l’acronimo FIAT senza punti e con la caratteristica curvatura in alto a destra della “A”, che riempie lo spazio lasciato libero dalla vicina “T”. Ora, senza perplessità o equivoci, la sigla diventa una sola “parola” identificativa della Casa, mentre la dicitura per esteso (FABBRICA ITALIANA AUTOMOBILI TORINO) è relegata in basso con caratteri più piccoli, sempre però con il rinnovato stile. Interessante anche lo sviluppo grafico: dalla scritta in basso parte un sole nascente che, con i suoi raggi, investe la scritta FIAT racchiusa in un rettangolo, sorretto da due arbusti, simbolo di crescita; il tutto con vivaci e “luminose” lettere giallo oro che spiccano sul fondo azzurro. Il numero di serie dell’autotelaio, infine, trova posto in un piccolo rettangolo, nell’area tra la scritta centrale, i due arbusti e la cornice ad arco superiore.

1904
Dal 1903 Fiat continua la sua crescita, con esportazioni in Francia, Inghilterra e America e una produzione pari a 134 unità di 12 HP. Nel 1904 nasce così un altro stemma, dove ormai l’acronimo FIAT soppianta del tutto la denominazione sociale per esteso, ed anche il numero di telaio: ora la forma è ovale, e gli elementi del marchio precedente - i raggi del sole nascente, gli arbusti, la scritta FIAT con la curvatura della “A” - evolvono in un modernissimo liberty stilizzato, con tratti un poco più marcati su fondo blu prussia: è talmente moderno da divenire in un certo senso un emblema della grafica dell’epoca, e da restare in uso fino al 1926. Il marchio diventa anche logo della Società, che nella carta intestata di quegli anni riporta il sole che illumina in controluce il nome Fiat. Sulle auto la posizione del marchio ovale assume inoltre una collocazione precisa, a partire dalla Fiat 24-32 HP: in cima al radiatore. La 24-32 HP è la prima automobile FIAT carrozzata “Landaulet”, prodotta in 400 esemplari con passo corto, medio e lungo; debuttano sulla vettura anche l’acceleratore a pedale, la frizione a dischi multipli e il cambio a quattro marce.
Il marchio ovale viene in seguito adottato anche da altre auto, tra le quali la Brevetti, prodotta dal 1905 al 1912 in 1500 esemplari: nata dopo l’acquisizione nel 1905 delle Officine Ansaldi, ha motore a 4 cilindri da 3052 cc (20 CV a 1200 giri/min, 60 km/h). Anche la 100 HP Corsa adotta il nuovo marchio: è l’auto con il più grosso motore mai costruito da FIAT, da oltre 16 litri di cilindrata, che conferma i successi sportivi già avviati con la 24 HP Corsa (1902), la 60 HP Corsa (1903), la 75 HP Corsa (1904).
Una piccola variazione sul marchio ovale avviene nel 1912, quando, per adattarsi ai nuovi radiatori “a pera”, diviene leggermente bombato, a partire dalla Fiat Zero: la prima auto di piccola cilindrata (1.847 cc), secondo i parametri di quei tempi, prodotta in grande serie (oltre 2.000 esemplari) dal 1912 al 1915. Il marchio “bombato” rimarrà in uso fino al 1921, con la fine della produzione dei modelli 501 e 502.

1921 - 1925 - 1929 - 1931 - 1965
Inizia l’era del “marchio rotondo”, con la scritta rossa su fondo bianco e circondato da corona d’alloro argentata: dopo l’anteprima sulla Fiat 801, vettura da Grand Prix realizzata subito dopo la Prima Guerra Mondiale, compare per la prima volta su una Fiat di serie nella 520 Superfiat a 12 cilindri. Nata dall’esperienza delle corse, la 520 ha una linea aerodinamica e meno squadrata rispetto alle vetture dell’epoca, con parabrezza inclinato e disponibile con carrozzeria Torpedo e Dorsay Torpedo senza tetto anteriore rigido. Anche le finiture sono di gran lusso, ad esempio con guarnizioni in pelle antica, e la meccanica è all’avanguardia, con l’adozione di valvole in testa e accensione a spinterogeno. Il marchio tondo bianco compare anche in un’altra Fiat di produzione, la 519 a 6 cilindri, e su tutte le Fiat a 6 cilindri fino al 1934.
Lo scudetto tondo del 1921 diventa il nuovo simbolo della società ancora per molti anni, seppure con varianti grafiche e di colore. Ad esempio, nel 1925 sulla Fiat 509 il marchio ha scritta bianca su sfondo blu: uno stemma molto popolare, perché la 509, la prima utilitaria Fiat realizzata in grande serie, diviene l’auto più diffusa in Italia con 90.000 unità vendute. Il successo è dovuto alle caratteristiche meccaniche, alla possibilità di scelta tra sei diverse versioni, ma soprattutto per la possibilità dell’acquisto rateale (”a credito”) per il quale viene creata un’apposità società nel 1925: la Sava.
Nel 1925 la 509 viene sostituita dalla 514, che adotta un marchio simile al precedente, ma con alcune differenze: l’acronimo bianco ha caratteri meno slanciati, e la grafica color bronzo in campo blu viene sostituita con uno smalto blu con motivi a rilievo, dal tono differente.
Dopo quasi 37.000 unità vendute, nel 1932 il modello viene sostituito dalla celebre Balilla; in quegli anni, tra il 1931 e il 1932, compare anche un nuovo marchio dalla grafica analoga a quella dello stemma blu, ma con scritta argentata e fondo rosso: debutta sulla Fiat 515, che fu venduta in 3.405 unità.
Prima del 1934 Fiat abbandona il mondo delle corse, da cui proveniva il marchio circolare coronato: l’ultima vettura sportiva Fiat a correre in una competizione è la Fiat 806, che il 4 settembre 1927 a Monza vinse il Gran Premio Milano con Pietro Bordino alla media di 152 km/ora. La decisione viene presa per non togliere risorse al “core business” dell’azienda, le vetture di grande serie.
Bisognerà attendere il 1965 per vedere nuovamente su una Fiat il marchio rotondo a fianco dello stemma “ufficiale”, che ha ormai cambiato forma, solo sui modelli sportivi: 850 coupé e Spider, Dino coupé e spider, 124 coupé e spider, 128 Rally, coupé e X1/9, 130 coupé, 131 Abarth si fregiano infatti dello stemma tondo a fondo rosso con scritta bianca. L’accostamento, a livello di messaggio, non è casuale: il marchio Fiat che ricorda storiche vittorie nel mondo delle corse viene associato alle nuove vetture sportive della Casa.

1931 - 1932 - 1938 - 1959
La scomparsa del radiatore e l’avvento della calandra, ovvero la griglia con funzione estetica ed aerodinamica, di norma ad elementi verticali, porta alla sostituzione del marchio rotondo con un meglio integrato ed “affusolato” marchio rettangolare, a partire dal 1931. La particolare forma stretta e alta induce alla modifica della forma dei caratteri che, basandosi sulla grafica dei precedenti, diventano molto allungati, riempiendo tutta l’area smaltata rossa disponibile dello stemma. L’influenza dell’architettura e della grafica del tempo - regolarità e precisione delle forme, ma anche segni forti non privi di una certa “retorica” - appare in tutta evidenza. Il marchio rettangolare compare per la prima volta sulla Fiat 524 e giunge fino alla fine degli anni ‘60 con lievi mutazioni.
Già a partire dal 1932, infatti, il rettangolo cambia forma, e da regolare diventa lievemente arrotondato negli spigoli, e con il lato di base più largo di quello superiore, con conseguente modifica della scritta che si allarga leggermente “a ventaglio”. Fu applicato, tra le altre Fiat, sulla celebre 508 Balilla che, presentata nel 1932 al Salone di Milano, diviene la vetttura più popolare della storia della Fiat fino a quel momento, con oltre 41.000 vetture realizzate dal luglio 1932 fino al 1934.
Altra variante del marchio è la forma a scudo, con il lato superiore arrotondato e quello inferiore temrinante a punta, adottata nel 1938 sul frontale della 2800, vettura di rappresentanza realizzata in 621 esemplari, anche in versione militare “CMC”.
Il marchio rettangolare visto sulla Balilla, comunque, rimane in pratica immutato fino al 1959, quando compare ristilizzato su due nuove vetture, la 1800 e la 2100: essendo auto di prestigio, infatti, furono dotate di un stemma trasfomrato in una sorta di “scudo” di maggiori dimensioni, con contorno cromato più spesso, arrotondato e più a rilievo. E’ quest’ultimo marchio rettangolare ad essere diffuso sulle Fiat di produzione, comparendo per l’ultima volta sulle prime serie di Fiat 128 e 127. La trasformazione della realtà aziendale Fiat che dà vita alla nascita della holding necessita però di un nuovo simbolo che sostituisca il precedente.

1968
Negli anni Sessanta Fiat quadruplica, rispetto al decennio precedente, la produzione di automobili, con una solidissima base nel mercato interno, ma anche esportando in 150 Paesi internazionali: nasce quindi la necessità di unificare e modernizzare l’immagine di marca. Da qui il nuovo marchio a quattro rombi inclinati di 18 gradi, affiancati e incorniciati con cromature; la scritta, anch’essa cromata, è realizzata con carattere “Univers” maiuscolo, ma con la stessa inclinazione dei rombi. Il fondo è inizialmente nero, e poi diviene blu. Da notare che il marchio a rombi all’inizio affianca, nella scritta identificativa di coda o nelle pubblicità, il marchio rosso che rimane nella mascherina anteriore. In ogni caso il marchio dei quattro rombi identifica sia la casa automobilistica che la holding, fino all’inizio degli anni ‘80. Nell’epoca delle vittore della Fiat 131 Abarth, infatti, tutta la gamma Fiat (ad eccezione della Panda e della 126) si fregia anteriormente dello storico stemma circolare rosso con corona d’alloro prima destinato alle vetture sportive, e poi sulla Ritmo restyling e sulla Uno del 1982 (e via via sugli altri modelli) compare un nuovo logo stilizzato al frontale: le cinque barrette inclinate e cromate, family feeling delle vetture Fiat. Le nuove mascherine, di norma a listelli orizzontali, presentano anche il marchio a rombi nella parte inferiore destra. Il logo viene creato dall’allora responsabile del design Fiat, l’architetto Mario Maioli: si dice che il primo schizzo sia realizzato ossevando l’insegna Fiat dello stabilimento di Mirafiori di notte nel corso di un black-out, colpita dalla luce radente e sfumata del cielo.

1991
La compresenza nel frontale delle barrette e del marchio a rombi scompare nel 1991 con la Cinquecento, che presenta anteriormente le sole barrette ristilizzate: per adattarsi alle nuove forme più affusolate dei frontali, le barrette diventano più piccole su fondo blu, mentre il marchio classico presente nella coda, anch’esso su fondo blu, ha cromature a rilievo solo nei lati “verticali” dei rombi, ricondando il motivo dell cinque barrette.

1999
Ritorna il marchio rotondo a partire dalla Punto II serie, presentata nel luglio del 1999, in occasione dei 100 anni della Fiat. Il nuovo stemma, posto inizialmente solo sul frontale, ha diametro di 72 millimetri, con cornice e scritta argentati, e acronimo modellato sui caratteri grafici storici ma dal corpo più grosso, riproporzionato alla nuove forme e posto al centro sul fondo blu puntinato opaco. Viene pensato com un marchio provvisorio, coronato d’alloro, per i festeggiamenti del centenario, con compresenza dello stemma “istituzionale” a quattro rombi: invece gradualmente non solo è adottato da tutte le Fiat in produzione, ma diventa alla fine il marchio identificativo della divisione automobilistica, cambiando anche dimensioni per adattarsi ai diversi frontali; il Gruppo Fiat dispone nel frattempo di un nuovo ed inedito marchio (ottobre 2005), realizzato da quello studio RobilantAssociati al quale viene ora assegnato il nuovo marchio rosso delle future automobili Fiat.



tratto da: http://www.virtualcar.it
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Messaggioda Naxos » sab 30 dic , 2006 15:35

Eh, che storia la storia del marchio Fiat. Un continuo rivoluzionarsi per stare forse al passo coi tempi, creando però forse qualche confusione e soprattutto pareri discordanti sull'estetica di uno o dell'altro logo...!
Certo che l'essenzialità delle 5 barrette, forse la più esplicativa dell'essenzialità della produzione del periodo anni 80/90 (penso per esempio alle Panda e Uno) esteticamente non è stata la più felice, ma probabilmente l'unica scelta possibile in quegli anni.

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Messaggioda wizard86 » mer 03 gen , 2007 17:19

FIAT...una grandissima casa automobilistica italiana conosciuta in ogni parte del mondo che ha contribuito a diffondere il marchio italiano dell'auto nel globo...e ovviamente è partecipe in prima linea nella storia del nostro paese.

Orgoglioso di avere una macchina con marchio FIAT...:-)

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Messaggioda Paola » gio 04 gen , 2007 1:39

orgogliosa di avere un'automobile con il marchio /F/I/A/T/ !! :smile: :cool:
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Messaggioda Naxos » gio 04 gen , 2007 21:24

E perchè non dovrei esserlo anch'io, dopo aver guidato 2 Uno, 1 Panda e 1 Nuova Panda (e la barchetta naturalmente)?
Alla fine Fiat ha fatto crescere l'Italia, avrà anche qualche difetto ma chi non ne ha? (e non ditemi tedesche e giapponesi perchè non è vero...)!

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