Prova a guardare il disegno alla pagina:Perchè questi elementi si consumano più velocemente dei pistoni che similmente strisciano sul cilindro?la scarsa durata del motore stesso è dovuta proprio agli elementi di tenuta che strisciano sulle pareti un po' a mo' di spazzole
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:W ... iagram.png
Sicuramente il disegno stesso rende l'idea, gli elementi di tenuta stanno proprio sugli "spigoli" del rotore, immagina le sollecitazioni di strisciamento agli alti regimi di rotazione (se non sbaglio più elevati dei motori alternativi). Aggiungo anche la maggiore temperatura di esercizio, menzionata nei precedenti interventi...
Poi bisogna considerare la superficie cilindrica delle fasce dei pistoni che sposa perfettamente quella dei cilindri, mentre con la rotazione del Wankel gli elementi di tenuta strisciano contro le pareti durante una rotazione attorno alla propria superficie dal profilo ovviamente "tondeggiante", usurandosi abbastanza rapidamente (prova a immaginare la proiezione, lungo le pareti della camera di scoppio, della "bisettrice" del rotore passante per una delle ogive; il suo angolo con le pareti stesse non è costante, ma oscilla continuamente in funzione dell'angolo di rotazione del rotore). Lo strisciamento avviene lungo una linea di contatto "istantanea", nel senso che varia istante per istante, è il frutto di due strisciamenti, uno dovuto alla rotazione dell'elemento di tenuta, solidale al rotore, rispetto all'asse di rotazione del rotore stesso (semplifichiamolo come "spazzamento delle pareti"), e l'altro alla rotazione "alternata" (và e viene tra due o più valori, a seconda della fase) dell'elemento di tenuta rispetto alla superficie di attrito.
Nel caso delle fasce le superfici accoppiate lo sono costantemente, e il loro moto di strisciamento è caratterizzato da un semplice scorrimento reciproco.
Oltretutto l'usura delle fasce viene in parte compensata dall'elasticità della fascia stessa (per inserirla nel cilindro occorre stringerla fino alla chiusura del vuoto tra un lembo e l'altro), e usurandosi si allarga piano piano la "luce" tra i lembi di chiusura, piuttosto che lasciare un vuoto uniformemente distribuito attorno alla fascia stessa. Quindi l'effetto dell'usura (teoria del Reye), è solamente una percentuale rispetto alla quantità di materiale asportato, e non ne è funzione diretta (pur essendone proporzionale) come invece accade nel Wankel.